Anteprima Street Fighter 4
Anteprima Street Fighter 4
[pc,ps3, x360] Il Captivate di quest’anno si è rivelato una vera miniera di ottime vibrazioni made in Capcom: dopo l’attesissima – e molto gradita – presentazione della quinta incarnazione di Resident Evil, è arrivato il tempo per un po’ di svago; e quale svago migliore di un po’ di sane mazzate?
Fugati definitivamente i dubbi riguardanti il porting da arcade a versione casalinga, eccolo finalmente, Street Fighter 4. Erede di un franchise che definire leggendario è dir poco, esso è quasi pronto a sbarcare in versione arcade in Giappone; a seguire (ma quando esattamente non si sa ancora...”entro l’anno” ci dicono) verrano rilasciate versioni per Xbox 360, Playstation3 e PC.
Prima di farvi salire troppo la pressione, è doveroso fare una precisazione: l’hands on degli scorsi giorni si è tenuto, ancora una volta, esclusivamente sulle versioni da sala giochi. Questo non ci ha tuttavia impedito di raccogliere una buona quantità di informazioni sulle differenze e sulle novità che troveremo racchiuse nelle future versioni boxed.
Per prima cosa, occorre spendere due parole sui favolosi cabinati messi a disposizione durante l’evento: conosciuti come Taito Type X2, nient’altro sono che PC con processore Intel, dotati di schermo a 32 pollici e Windows XP; sul prezzo, nessun indizio, ma scommettiamo che per mettersene uno in camera bisognerà risparmiare un bel po’.
Old & New
Street Fighter alla sua quarta incarnazione ci si presenta ancora una volta in due dimensioni: le particolarità di questa nuova versione risiedono in una serie di nuovi attacchi e combo in grado di donare al gameplay una rinnovata profondità. Se i sei attacchi base ci si presentano infatti invariati, abbiamo potuto apprezzare alcune new entries, prima tra tutte il Focus Attack.
La pressione contemporanea dei due attacchi medi porterà ad una contromossa in caso ci stessimo difendendo, o ad un attacco stordente in faso di attacco. Ritroviamo le classiche Combo, affiancate dalle nuove Ultra Combo: queste ultime richiedono la pressione di ben tre tasti per essere eseguite, e ci gratificano con un’ingente quantità di danni e qualche carrellata cinematografica della telecamera. Una nuova barra ad esse dedicata si aggiunge dunque all’interfaccia, portando così il totale a tre.
Il feeling generale ci ha ricordato molto da vicino Street Fighter 2, con una velocità aumentata: il lavoro di bilanciamento è davvero notevole, laddove la freneticità dell’azione non va mai a mettere in secondo piano la tattica, e permette sempre e comunque di scegliere ed utilizzare le tecniche col giusto tempismo.
Le modalità a disposizione del giocatore vedono l’introduzione di due modalità d’allenamento distinte, una standard ed una per principianti; intatto l’Arcade Mode, che ci porterà a sfidare in successione tutta la famiglia Street Fighter. Confermiamo con grande piacere che le versioni per PC, Xbox 360 e Playstation 3 avreanno pieno supporto online, con ovvi vantaggi per la longevità.
Per quanto durante le prove sui cabinati fosse bloccato, lo Story Mode c’è, e non resta che aspettare per scoprire quali sorprese riserverà.
Il comparto tecnico presenta un particolarissimo cell shading in grado di rendere un effetto cartoon volutamente eccessivo nei colori, accesissimi, e nel tratto, spesso “sporco”.
Una tale particolarità dovrà chiaramente confrontarsi di volta in volta con il gusto dei giocatori: al di là delle considerazioni personali, dal punto di vista tecnico la realizzazione è ineccepibile per fluidità delle animazioni, complessità degli sfondi, ed un design assolutamente unico e caratteristico.
My Sweet Sixteen
Proprio sedici saranno i personaggi utilizzabili dal giocatore: di essi, dodici sono vecchie glorie, che non hanno certo bisogno di presentazioni. I restanti quattro sono invece a tutti gli effetti delle new entries. Come si dice, prima le signore: mancandole la fisicità tipica di un combattente maschio, miss Crimson Viper è dedita principalmente ad attacchi da distanza che fanno vibrare il terreno, ma se la cava discretamente anche in aria. Di tutt’altra pasta è invece Abel, un pugile di oneste dimensioni la cui presenza fisica lo spinge a tenere le distanze corte, nel tentativo di mettere a segno qualche tecnica, lenta ma devastante. Rufus, nonstante l’aspetto non proprio aggraziato, nè tantomeno atletico, si rivela un combattente pericoloso e ben bilanciato: tenetelo presente.
In ultimo, El Fuerte, il più caratteristico tra i novellini: ispirato ai wrestler di fama mondiale ha a disposizione un’interessante ventaglio di prese, che ad una buona quantità di danno aggiungono una forte componente spettacolare.
Considerazioni finali
Il proposito di Capcom di riportare sugli schermi un feeling da classico picchiaduro sembra pienamente raggiunto: ogni aspetto di questo Street Fighter 4 emana una forte componente nostalgica, pienamente afferrabile solo da chi conosce le glorie del passato.
Questo, unito al comparto tecnico particolare e non per tutti, fa di questo titolo una vera chicca per gli appassionati: le sospirate modalità online rappresenteranno senza dubbio il coronamento dei sogni di moltissimi fan. Non ci resta che attendere fino a fine anno, per mettere le mani su quello che potrebbe rivelarsi il miglior picchiaduro "classico" da molto tempo a questa parte.
Fugati definitivamente i dubbi riguardanti il porting da arcade a versione casalinga, eccolo finalmente, Street Fighter 4. Erede di un franchise che definire leggendario è dir poco, esso è quasi pronto a sbarcare in versione arcade in Giappone; a seguire (ma quando esattamente non si sa ancora...”entro l’anno” ci dicono) verrano rilasciate versioni per Xbox 360, Playstation3 e PC.
Prima di farvi salire troppo la pressione, è doveroso fare una precisazione: l’hands on degli scorsi giorni si è tenuto, ancora una volta, esclusivamente sulle versioni da sala giochi. Questo non ci ha tuttavia impedito di raccogliere una buona quantità di informazioni sulle differenze e sulle novità che troveremo racchiuse nelle future versioni boxed.
Per prima cosa, occorre spendere due parole sui favolosi cabinati messi a disposizione durante l’evento: conosciuti come Taito Type X2, nient’altro sono che PC con processore Intel, dotati di schermo a 32 pollici e Windows XP; sul prezzo, nessun indizio, ma scommettiamo che per mettersene uno in camera bisognerà risparmiare un bel po’.
Old & New
Street Fighter alla sua quarta incarnazione ci si presenta ancora una volta in due dimensioni: le particolarità di questa nuova versione risiedono in una serie di nuovi attacchi e combo in grado di donare al gameplay una rinnovata profondità. Se i sei attacchi base ci si presentano infatti invariati, abbiamo potuto apprezzare alcune new entries, prima tra tutte il Focus Attack.
La pressione contemporanea dei due attacchi medi porterà ad una contromossa in caso ci stessimo difendendo, o ad un attacco stordente in faso di attacco. Ritroviamo le classiche Combo, affiancate dalle nuove Ultra Combo: queste ultime richiedono la pressione di ben tre tasti per essere eseguite, e ci gratificano con un’ingente quantità di danni e qualche carrellata cinematografica della telecamera. Una nuova barra ad esse dedicata si aggiunge dunque all’interfaccia, portando così il totale a tre.
Il feeling generale ci ha ricordato molto da vicino Street Fighter 2, con una velocità aumentata: il lavoro di bilanciamento è davvero notevole, laddove la freneticità dell’azione non va mai a mettere in secondo piano la tattica, e permette sempre e comunque di scegliere ed utilizzare le tecniche col giusto tempismo.
Le modalità a disposizione del giocatore vedono l’introduzione di due modalità d’allenamento distinte, una standard ed una per principianti; intatto l’Arcade Mode, che ci porterà a sfidare in successione tutta la famiglia Street Fighter. Confermiamo con grande piacere che le versioni per PC, Xbox 360 e Playstation 3 avreanno pieno supporto online, con ovvi vantaggi per la longevità.
Per quanto durante le prove sui cabinati fosse bloccato, lo Story Mode c’è, e non resta che aspettare per scoprire quali sorprese riserverà.
Il comparto tecnico presenta un particolarissimo cell shading in grado di rendere un effetto cartoon volutamente eccessivo nei colori, accesissimi, e nel tratto, spesso “sporco”.
Una tale particolarità dovrà chiaramente confrontarsi di volta in volta con il gusto dei giocatori: al di là delle considerazioni personali, dal punto di vista tecnico la realizzazione è ineccepibile per fluidità delle animazioni, complessità degli sfondi, ed un design assolutamente unico e caratteristico.
My Sweet Sixteen
Proprio sedici saranno i personaggi utilizzabili dal giocatore: di essi, dodici sono vecchie glorie, che non hanno certo bisogno di presentazioni. I restanti quattro sono invece a tutti gli effetti delle new entries. Come si dice, prima le signore: mancandole la fisicità tipica di un combattente maschio, miss Crimson Viper è dedita principalmente ad attacchi da distanza che fanno vibrare il terreno, ma se la cava discretamente anche in aria. Di tutt’altra pasta è invece Abel, un pugile di oneste dimensioni la cui presenza fisica lo spinge a tenere le distanze corte, nel tentativo di mettere a segno qualche tecnica, lenta ma devastante. Rufus, nonstante l’aspetto non proprio aggraziato, nè tantomeno atletico, si rivela un combattente pericoloso e ben bilanciato: tenetelo presente.
In ultimo, El Fuerte, il più caratteristico tra i novellini: ispirato ai wrestler di fama mondiale ha a disposizione un’interessante ventaglio di prese, che ad una buona quantità di danno aggiungono una forte componente spettacolare.
Considerazioni finali
Il proposito di Capcom di riportare sugli schermi un feeling da classico picchiaduro sembra pienamente raggiunto: ogni aspetto di questo Street Fighter 4 emana una forte componente nostalgica, pienamente afferrabile solo da chi conosce le glorie del passato.
Questo, unito al comparto tecnico particolare e non per tutti, fa di questo titolo una vera chicca per gli appassionati: le sospirate modalità online rappresenteranno senza dubbio il coronamento dei sogni di moltissimi fan. Non ci resta che attendere fino a fine anno, per mettere le mani su quello che potrebbe rivelarsi il miglior picchiaduro "classico" da molto tempo a questa parte.
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