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Recensione Tenchu Wrath Of Heaven

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Messaggio  Masters Gio Ago 07, 2008 12:47 pm

[Ps2] Finalmente fa il suo esordio su PS2 il primo e finora unico “simulatore di ninja” per console!
A dire il vero non può certo dirsi che i primi due episodi, usciti entrambi per PSX, abbiano lasciato il segno e questo è strano, anche in considerazione del fatto che la saga di Tenchu è stata in assoluto la prima a proporre una modalità di gioco stealth, essendo uscita qualche mese prima del celeberrimo “Metal Gear Solid”: forse la spiegazione è da ricercarsi nello scarso battage pubblicitario che ha accompagnato le varie uscite, oltre che ad un comparto grafico non certo ai vertici della categoria.
La tendenza verrà confermata anche in questo nuovo, terzo capitolo?

Un ritorno dal passato
Quel che conta in un prodotto del genere è l’atmosfera e la capacità dei programmatori di calare il giocatore in un coinvolgente contesto nippo-medievale: da questo punto di vista i due capitoli precedenti raggiungevano in pieno il loro scopo ed i ragazzi della Activision hanno fatto un buon lavoro anche con questo nuovo episodio e gli appassionati, sentitamente, ringraziano.
Chi ha già giocato ai precedenti capitoli si ritroverà ad agire in un contesto assai familiare: la storia si ricollega direttamente al drammatico finale del primo Tenchu, quando Rikimaru, per salvare Ayane e la figlia di lord Goda dalle grinfie del perfido Mei-Oh, restava sepolto da una frana. Il secondo capitolo, ambientato precedentemente a questi fatti, non aveva svelato l’arcano: Rikimaru è davvero morto? No, naturalmente, come tutti avranno capito dando un’occhiata alla copertina del gioco riprodotta qui sopra, ma per non rovinarvi la sorpresa non vi svelerò altro!
Sappiate comunque che, ancora una volta, nei panni di Rikimaru e della piccola ma letale Ayame affronterete samurai, politici corrotti, bonzi, ninja avversari e demoni vari, con la trama (ma non le ambientazioni) che varierà leggermente a seconda del protagonista prescelto; c’è anche un terzo personaggio, Tesshu, cha diventa selezionabile solo una volta completate le missioni degli altri due ninja.

Il gameplay
La disamina delle modalità di gioco di questo Tenchu: Wrath of Heaven si apre, inevitabilmente, con una constatazione: questo terzo episodio risulta molto più simile al primo che al secondo! Questo, in sostanza, significa che molte delle nuove abilità e modalità introdotte in Tenchu 2 sono state abbandonate a favore di una notevole semplificazione delle attività esperibili dai nostri personaggi: non potremo più nuotare e respirare sott’acqua con una canna di bambù per passare sotto il naso dei nemici (anche se, per fortuna, non accadrà che il personaggio muoia per il solo fatto di cadere in acqua) e va perso anche lo splendido editor dei livelli.
Tuttavia questa semplificazione del gameplay non comporta solo conseguenze negative: il non poter compiere che poche azioni fa si che il giocatore non si concentri unicamente sull’azione ma possa anche soffermarsi ad ammirare la vastità e varietà degli ambienti che si trova a percorrere, perdendosi nella magica atmosfera del gioco.
La componente stealth sarà, come al solito, decisiva: ci troveremo ancora a salterellare da un tetto all’altro, ad appiattirci dietro alberi e cespugli, a sbirciare dietro gli angoli, tenendo bene a mente il principio che la strada più sicura per portare a termine il nostro obiettivo non è mai quella più diretta…
L’indicatore di furtività si trova in basso a destra e, ancora una volta, serve sia per segnalarci se possiamo muoverci liberamente oppure se abbiamo messo in allarme una sentinella, sia per indicarci quanto ci stiamo avvicinando ad un nemico in modo da aumentare le cautele ed eliminarlo senza fare rumore: è essenziale riuscire a sorprendere i nemici alle spalle eliminandoli silenziosamente, perché, se scoperti, vi trovereste presto in grossi guai, con guardie che accorrono da tutte le parti per darvi la caccia. In caso di necessità, comunque, potete ingaggiare anche un combattimento corpo a corpo senza eccessivi patemi: gli unici nemici che creano problemi sono i boss finali!
Per ogni assassinio silenzioso verrete ricompensati dall’apparizione di un ideogramma: una volta recuperatene una certa quantità potremo sbloccare molte nuove mosse.
La vastità dei livelli percorribili consente una maggiore libertà d’azione rispetto al passato, favorita anche da una minore linearità dell’ambiente di gioco: la strada per giungere all’obiettivo la scegliamo noi e sono innumerevoli i cunicoli o i passaggi segreti da scoprire!

I ferri del mestiere
Disporrete ancora del solito set di gadget essenziali per intraprendere e completare con successo le missioni, dalle classiche pozioni rigeneranti all’imprescindibile rampino: naturalmente ne sono stati aggiunti anche di nuovi come razzi luminosi con cui distrarre le guardie o i dardi esplosivi per farle saltare in aria.
Aumentano anche le mosse a disposizione dei nostri ninja: potremo, ad esempio, arrampicarci ed appenderci sui soffitti per sorprendere le nostre vittime dall’alto!
Peccato che non molta attenzione sia stata invece dedicata all’intelligenza artificiale dei nemici, che appaiono ancora un pò troppo “stupidi” nelle loro reazioni… anche se ci scoprono, non ci sarà nulla da temere: è sufficiente scappare via e nascondersi in un angolo buio perché la guardia, non riuscendo a vederci, se ne torni tranquillamente al suo posto.
Alla fine dei vari stage troveremo ad attenderci il classico boss di fine livello, decisamente più ostico dei nemici fino ad allora abbattuti e, soprattutto, che va affrontato a viso aperto, senza sotterfugi.
Come nei precedenti capitoli, alla fine di ogni missione riceveremo una valutazione basata su numero di uccisioni e livello di segretezza mantenuto, ricevendo nuovi e più rari oggetti a seconda del risultato conseguito.
I salvataggi sono possibili solo tra una missione e l’altra, il che significa che quando intraprendete una nuovo compito dovrete girare e combattere fino al completamento del livello: vista la relativa vastità degli stessi, potrebbe risultare davvero seccante dover per forza completare la missione prima di poter salvare i propri progressi…
I tre livelli di difficoltà selezionabili sono stati efficacemente implementati e si distinguono per la diversa disposizione dei nemici all’interno dei vari livelli: l’esperienza di gioco può essere in tal modo totalmente personalizzata.
Ultimo particolarmente interessante è rappresentata dalla presenza di una modalità multiplayer, dove due giocatori, oltre che combattersi, potranno scegliere di collaborare per portare a termine 5 apposite missioni cooperative.

Grafica e sonoro
La resa grafica e le animazioni dei due protagonisti appaiono sufficientemente definite, così come quelle degli avversari: la cura dedicata ai visi ed alle espressioni sia dei due ninja che dei nemici ci permettono di godere appieno l’espressione di una guardia sorpresa alle spalle mentre osserva attonita la nostra lama che gli esce dal petto… ah, le soddisfazioni di un ninja!
Rispetto comunque alle potenzialità grafiche della PS2 il gioco non fa certo gridare al miracolo: per quanto discretamente realizzate, le textures risultano abbastanza spoglie, soprattutto quelle degli ambienti e la telecamera denota una saltuaria tendenza ad impazzire, specie nelle situazioni più affollate. Il gioco gira a 50hz senza denotare eccessivi rallentamenti.
I livelli sono presenti in numero assai ragguardevole, 26 in modalità principale (rispettivamente 10 a testa per Ayane e Rikimaru, solo 6 per il buon Tesshu); ogni locazione risulta piuttosto grande ed offre ambientazioni sempre diverse l’una dall’altra, in modo da non annoiare il giocatore.
Le musiche si rivelano all’altezza, alcune sono proprio belle e meritano di essere ascoltate più volte, gli effetti sonori sono nella media ma fanno degnamente il loro dovere (d’altronde i rumori, in un gioco in cui il silenzio è d’oro, non sono troppo importanti, no?), mentre il doppiaggio in italiano appare, come spesso accade, assai poco ispirato: fortunatamente possiamo selezionare anche l’originale giapponese con sottotitoli in italiano ed immergerci totalmente nelle atmosfere del Sol Levante.

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