Recensione Rainbow Six Vegas 2
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Recensione Rainbow Six Vegas 2
[pc] L'ultimo Rainbow Six (Vegas) terminava impropriamente, lasciando in sospeso la trama e la curiosità di quanti lo abbiano giocato. In pratica, sembra che anche la Ubisoft si sia convertita alla "tattica" commerciale adottata dall'industria del cinema, da Matrix Reloaded in poi. Non tutto il male vien per nuocere: in questo gioco l'intreccio è, forse, l'aspetto più marginale. Tutto sommato, però, aiuta a dare un senso alla sequenza di missioni che ci troveremo ad affrontare oltre, finalmente, a permetterci di gustare un finale decente.
La trama in pillole
Trascorsi cinque anni dagli eventi che hanno segnato la città di Las Vegas, saremo di nuovo impegnati a fronteggiare la minaccia terroristica. Vegas 2 si svolge in un futuro prossimo ai nostri tempi (2010) e, questa volta, vede spadroneggiare sul campo Alvaro Cabrero, un trafficante di armi ed esplosivi che (guarda un po'...) ha elaborato il piano definitivo per mettere in ginocchio Las Vegas e poter, così, ricattare le autorità al fine di ottenere tutto ciò che vuole. La società Rainbow avrà, ancora una volta, l'ingrato compito di impedire che ciò avvenga ed invierà la sua migliore squadra sul posto: impersonerete Bishop, il capo di questa squadra di mercenari, coadiuvato dall'utilissima presenza di due commilitoni. Con i terroristi non si scherza, dovrete fare del vostro meglio e, anche questo, potrebbe non essere più sufficiente.
Sparatutto...di ruolo
Sin dall'inizio dovremo configurare il nostro alter-ego digitale in base alle proprie preferenze. In parte innovando ed in parte ispirandosi da sé stesso e da altri giochi, in questo episodio il nostro personaggio si evolverà sul campo acquistando dei punti esperienza, divisi per categorie (scontro ravvicinato, omicidio dalla lunga distanza, ecc.), che lo faranno salire di grado nella gerarchia militare. Si potranno inoltre ottenre dei punti A.C.E.S. che permettono di sbloccare numerosi bonus, in particolare armi ed accessori da indossare. I punti esperienza (oltre al grado gerarchico conquistato) rimarranno ancorati al nostro personaggio anche nella modalità multiplayer: credetemi, migliora non di poco l'immersione complessiva.
La giocabilità
Di prim'ordine: come nel precedente capitolo, del resto. I comandi sono ben implementati (sia i vostri che quelli del team) e permettono di districarci tra le tempeste di proiettili in cui ci troviamo coinvolti. Il sistema di puntamento è ottimo, la varietà di armi è sovrabbondante (potrete anche utilizzare, se riuscite a raccoglierlo, uno scudo antisommossa che vi renderà difficilissimi da colpire). Un'innovazione, rispetto al primo capitolo, è rappresentata dal tasto per la corsa, probabilmente per l'esigenza di scappare dalle granate nemiche che, purtroppo, non sono segnalate in nessun modo: funzionale.
Non c'è più il radar, in alto a destra, che individua i nemici nell'area circostante ma, in compenso, è disponibile una scansione termica per identificare le presenze umane nei dintorni. E' una funzionalità da utilizzare con parsimonia e al momento giusto perché si scarica in fretta e bisogna attendere qualche minuto prima di poterla riutilizzare.
Tattica, tattica e.....tattica?
Questo titolo è veramente difficile! Scordatevi di poter sopravvivere ad uno scontro in massa, dopo esservi buttati incoscientemente in un'area piena di terroristi. Sul campo di battalgia, non siete soli ed un motivo, indubbiamente, c'è! Per oltrepassare le zone che dividono un checkpoint da quello successivo, è necessario fare un uso ponderato della vostra squadra. Rainbow Six Vegas 2 è, in questo, un mix riuscito tra le migliori caratteristiche di Call Of Duty 4 e S.W.A.T. 4 (mostro sacro, secondo chi scrive, tra gli fps tattici).
Per chi non conoscesse il primo Vegas, è caratteristica fondamentale imparare a non essere avventati quando si fronteggia un plotone di nemici, tenendo sempre conto delle barricate naturali, presenti in ogni livello, dietro cui ripararsi ed affrontare il combattimento: una colonna, una siepe, un cumulo di assi di legno oppure il bancone di un bar. E' indispensabile, tra l'altro, imparare da subito ad interagire con il proprio team in modo fluido anche perchè, ve ne accorgerete presto, dovrete affidarvi a loro in più di un'occasione. I due membri della squadra rispondono prontamente ai comandi, sono un reale aiuto in quanto uccidono diversi nemici (e, quindi, non sono dei semplici poggiacarte umani...) e comandarli in modo efficiente è davvero appagante.
L'altro lato della medaglia è rappresentato dall'intelligenza artificiale dei nemici che li rende quasi sempre precisi e letali. Anche questo aspetto non è esente da bugs dal momento che, gli stessi terroristi, ogni tanto vanno in "tilt" e rimangono ignari di ciò che accade loro intorno, scoperti ai vostri colpi.
Come ultima nota, occhio alle superfici non resistenti: i proiettili trapassano il legno, molto realisticamente, concedendo un risvolto tattico in più.
Singleplayer e multiplayer a confronto
La campagna in singolo è abbastanza lunga (anche per via della difficoltà, elevata, decisamente superiore al capitolo precedente) e varia. Oltre alla tradizionale story mode, sono disponibili altre modalità da affrontare in solitaria o in modalità co-op (con un amico, a casa): in ogni momento è, poi, possibile passare dalla modalità singolo a quella co-op (e viceversa), senza dover interrompere la propria "carriera", in termini di trama. La modalità Terrorist Hunt è quella più crassa, dal punto di vista della distruzione: si sceglie una mappa, si decide quanti terroristi vogliamo che ci siano dentro e poi, indiscriminatamente, li uccidiamo.
Piacevolmente sorpresi, troviamo un multiplayer decisamente ampliato rispetto a quanto visto in precedenza. Le mappe sono di più (dodici) rispetto al primo capitolo e vi sono anche due nuove modalità: Demolition e Team Leader.
Nella prima (Demolition) una squadra deve piazzare dell'esplosivo su un edificio o un veicolo e l'altra squadra dovrà evitare che ciò avvenga: piuttosto classica, ma divertente.
Nella seconda, invece, il capo squadra è l'elemento centrale. Se questo muore, tutti gli altri membri muoiono e risorgono con lui. Se però è il leader ad uccidere un soldato avversario, quest'ultimo non potrà risorgere. La partita è vinta per numero di uccisioni o per la fuga di uno dei leader, attraverso lo specifico punto di fuga situato nella mappa.
Grafica e sonoro
Analizzando l'ultima fatica del brand Tom Clancy dal punto di vista visivo, si denota una cura dei dettagli altalenante. Innanzitutto, i personaggi (sia buoni che malvagi) sono realizzati estremamente bene. Con una scheda video all'altezza potrete godere dei benefici della programmazione di questo Vegas 2 e contare i peli della barba di Bishop. Il protagonista ed i suoi due sottoposti sono realizzati bene, con un particolare occhio di riguardo alla riproduzione dei volti e delle divise. Le animazioni risultano fluide e naturali e anche i terroristi godono di una buona caratterizzaizone.
Quel che scricchiola, è la realizzazione grafica dei terreni di scontro. Ci troveremo a perlustrare ambientazioni realistiche e strutturate in modo funzionale allo scopo dell'azione, però una maggiore cura sarebbe stata gradita. Inoltre, si ha l'impressione che l'ambiente circostante sia statico, essendo l'interagibilità piuttosto limitata, nonostante qualche escamotage elaborato dai programmatori faccia credere il contrario. Niente di catastrofico, in ogni caso: Vegas 2 è, comunque, godibilissimo. Eccellenti gli effetti di luce e di rifrangenza sulle superfici.
Sul fronte audio le cose sono decisamente più rosee. Il doppiaggio è realizzato, ottimamente, in italiano (compresi gli insulti che riceveremo dai terroristi) e contribuisce significativamente a migliorare l'esperienza di gioco. Effetti sonori all'altezza della situazione completano un quadro molto positivo.
Multiplayer
Connessione ad almeno 128 KBps
Hardware
Windows Xp/Vista;
Pentium IV 3 Ghz o Amd Athlon equivalente (3000+); (raccomandati, rispettivamente, 3 Ghz e 3500+)
1 Gb di Ram (raccomandati 2 Gb)
Scheda video con 128 Mb di memoria, compatibile con directx 9.0c (o superiori) e supporto agli Shader Model 3.0 (raccomandati 256 Mb);
Scheda audio compatibile con directx 9.0c;
DVD-Rom 4x o superiore;
7 Gb di spazio su hard disk;
si può utilizzare, volendo, il joypad per XBOX360.
La trama in pillole
Trascorsi cinque anni dagli eventi che hanno segnato la città di Las Vegas, saremo di nuovo impegnati a fronteggiare la minaccia terroristica. Vegas 2 si svolge in un futuro prossimo ai nostri tempi (2010) e, questa volta, vede spadroneggiare sul campo Alvaro Cabrero, un trafficante di armi ed esplosivi che (guarda un po'...) ha elaborato il piano definitivo per mettere in ginocchio Las Vegas e poter, così, ricattare le autorità al fine di ottenere tutto ciò che vuole. La società Rainbow avrà, ancora una volta, l'ingrato compito di impedire che ciò avvenga ed invierà la sua migliore squadra sul posto: impersonerete Bishop, il capo di questa squadra di mercenari, coadiuvato dall'utilissima presenza di due commilitoni. Con i terroristi non si scherza, dovrete fare del vostro meglio e, anche questo, potrebbe non essere più sufficiente.
Sparatutto...di ruolo
Sin dall'inizio dovremo configurare il nostro alter-ego digitale in base alle proprie preferenze. In parte innovando ed in parte ispirandosi da sé stesso e da altri giochi, in questo episodio il nostro personaggio si evolverà sul campo acquistando dei punti esperienza, divisi per categorie (scontro ravvicinato, omicidio dalla lunga distanza, ecc.), che lo faranno salire di grado nella gerarchia militare. Si potranno inoltre ottenre dei punti A.C.E.S. che permettono di sbloccare numerosi bonus, in particolare armi ed accessori da indossare. I punti esperienza (oltre al grado gerarchico conquistato) rimarranno ancorati al nostro personaggio anche nella modalità multiplayer: credetemi, migliora non di poco l'immersione complessiva.
La giocabilità
Di prim'ordine: come nel precedente capitolo, del resto. I comandi sono ben implementati (sia i vostri che quelli del team) e permettono di districarci tra le tempeste di proiettili in cui ci troviamo coinvolti. Il sistema di puntamento è ottimo, la varietà di armi è sovrabbondante (potrete anche utilizzare, se riuscite a raccoglierlo, uno scudo antisommossa che vi renderà difficilissimi da colpire). Un'innovazione, rispetto al primo capitolo, è rappresentata dal tasto per la corsa, probabilmente per l'esigenza di scappare dalle granate nemiche che, purtroppo, non sono segnalate in nessun modo: funzionale.
Non c'è più il radar, in alto a destra, che individua i nemici nell'area circostante ma, in compenso, è disponibile una scansione termica per identificare le presenze umane nei dintorni. E' una funzionalità da utilizzare con parsimonia e al momento giusto perché si scarica in fretta e bisogna attendere qualche minuto prima di poterla riutilizzare.
Tattica, tattica e.....tattica?
Questo titolo è veramente difficile! Scordatevi di poter sopravvivere ad uno scontro in massa, dopo esservi buttati incoscientemente in un'area piena di terroristi. Sul campo di battalgia, non siete soli ed un motivo, indubbiamente, c'è! Per oltrepassare le zone che dividono un checkpoint da quello successivo, è necessario fare un uso ponderato della vostra squadra. Rainbow Six Vegas 2 è, in questo, un mix riuscito tra le migliori caratteristiche di Call Of Duty 4 e S.W.A.T. 4 (mostro sacro, secondo chi scrive, tra gli fps tattici).
Per chi non conoscesse il primo Vegas, è caratteristica fondamentale imparare a non essere avventati quando si fronteggia un plotone di nemici, tenendo sempre conto delle barricate naturali, presenti in ogni livello, dietro cui ripararsi ed affrontare il combattimento: una colonna, una siepe, un cumulo di assi di legno oppure il bancone di un bar. E' indispensabile, tra l'altro, imparare da subito ad interagire con il proprio team in modo fluido anche perchè, ve ne accorgerete presto, dovrete affidarvi a loro in più di un'occasione. I due membri della squadra rispondono prontamente ai comandi, sono un reale aiuto in quanto uccidono diversi nemici (e, quindi, non sono dei semplici poggiacarte umani...) e comandarli in modo efficiente è davvero appagante.
L'altro lato della medaglia è rappresentato dall'intelligenza artificiale dei nemici che li rende quasi sempre precisi e letali. Anche questo aspetto non è esente da bugs dal momento che, gli stessi terroristi, ogni tanto vanno in "tilt" e rimangono ignari di ciò che accade loro intorno, scoperti ai vostri colpi.
Come ultima nota, occhio alle superfici non resistenti: i proiettili trapassano il legno, molto realisticamente, concedendo un risvolto tattico in più.
Singleplayer e multiplayer a confronto
La campagna in singolo è abbastanza lunga (anche per via della difficoltà, elevata, decisamente superiore al capitolo precedente) e varia. Oltre alla tradizionale story mode, sono disponibili altre modalità da affrontare in solitaria o in modalità co-op (con un amico, a casa): in ogni momento è, poi, possibile passare dalla modalità singolo a quella co-op (e viceversa), senza dover interrompere la propria "carriera", in termini di trama. La modalità Terrorist Hunt è quella più crassa, dal punto di vista della distruzione: si sceglie una mappa, si decide quanti terroristi vogliamo che ci siano dentro e poi, indiscriminatamente, li uccidiamo.
Piacevolmente sorpresi, troviamo un multiplayer decisamente ampliato rispetto a quanto visto in precedenza. Le mappe sono di più (dodici) rispetto al primo capitolo e vi sono anche due nuove modalità: Demolition e Team Leader.
Nella prima (Demolition) una squadra deve piazzare dell'esplosivo su un edificio o un veicolo e l'altra squadra dovrà evitare che ciò avvenga: piuttosto classica, ma divertente.
Nella seconda, invece, il capo squadra è l'elemento centrale. Se questo muore, tutti gli altri membri muoiono e risorgono con lui. Se però è il leader ad uccidere un soldato avversario, quest'ultimo non potrà risorgere. La partita è vinta per numero di uccisioni o per la fuga di uno dei leader, attraverso lo specifico punto di fuga situato nella mappa.
Grafica e sonoro
Analizzando l'ultima fatica del brand Tom Clancy dal punto di vista visivo, si denota una cura dei dettagli altalenante. Innanzitutto, i personaggi (sia buoni che malvagi) sono realizzati estremamente bene. Con una scheda video all'altezza potrete godere dei benefici della programmazione di questo Vegas 2 e contare i peli della barba di Bishop. Il protagonista ed i suoi due sottoposti sono realizzati bene, con un particolare occhio di riguardo alla riproduzione dei volti e delle divise. Le animazioni risultano fluide e naturali e anche i terroristi godono di una buona caratterizzaizone.
Quel che scricchiola, è la realizzazione grafica dei terreni di scontro. Ci troveremo a perlustrare ambientazioni realistiche e strutturate in modo funzionale allo scopo dell'azione, però una maggiore cura sarebbe stata gradita. Inoltre, si ha l'impressione che l'ambiente circostante sia statico, essendo l'interagibilità piuttosto limitata, nonostante qualche escamotage elaborato dai programmatori faccia credere il contrario. Niente di catastrofico, in ogni caso: Vegas 2 è, comunque, godibilissimo. Eccellenti gli effetti di luce e di rifrangenza sulle superfici.
Sul fronte audio le cose sono decisamente più rosee. Il doppiaggio è realizzato, ottimamente, in italiano (compresi gli insulti che riceveremo dai terroristi) e contribuisce significativamente a migliorare l'esperienza di gioco. Effetti sonori all'altezza della situazione completano un quadro molto positivo.
Multiplayer
Connessione ad almeno 128 KBps
Hardware
Windows Xp/Vista;
Pentium IV 3 Ghz o Amd Athlon equivalente (3000+); (raccomandati, rispettivamente, 3 Ghz e 3500+)
1 Gb di Ram (raccomandati 2 Gb)
Scheda video con 128 Mb di memoria, compatibile con directx 9.0c (o superiori) e supporto agli Shader Model 3.0 (raccomandati 256 Mb);
Scheda audio compatibile con directx 9.0c;
DVD-Rom 4x o superiore;
7 Gb di spazio su hard disk;
si può utilizzare, volendo, il joypad per XBOX360.
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