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Recensione Worldshift

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Messaggio  Masters Gio Ago 07, 2008 11:14 am

[pc] Durante il nostro recente soggiorno spagnolo abbiamo avuto modo di approfondire la conoscenza di una software house dalle caratteristiche decisamente interessanti: trattasi di FX Interactive, casa dedita orma da molti anni al settore mass market, che rilascia regolarmente titoli il cui prezzo budget non deve ingannare, nè per quanto riguarda la qualità realizzativa, nè per la cura che caratterizza tutto ciò che vi sta intorno, come ad esempio il packaging o il supporto post vendita.
Di stanza a Madrid ed a Milano, FX esiste sin da 1999, ma molte delle persone che quotidianamente vi lavorano sono nel settore dei videogames sin dalla sua nascita.
Oltre a gestire la propria produzione, FX dedica una parte delle sue risorse alla riedizione di titoli su licenza, provvedendo a reimmeterli sul mercato a prezzo budget, con confezioni, manuali e supporto completamente nuovi.
Ai canali di distribuzione più comuni, FX ne affianca altri più consoni al mass market, come ad esempio le edicole, ed i centri commerciali; soprattutto in questi ultimi vi sarà capitato di vedere riedizioni o titoli propri della casa.
Al momento attuale il titolo analizzato in questa sede rappresenta la punta di diamante della produzione, ma in lavorazione vi è qualcosa che molti veterani del videogame potrebbero accogliere con un misto di nostalgia e gioia: si tratta di Navy Moves, remake di un classico degli anni ’80, alla cui produzione lavorarono alcuni esponenti dell’attuale FX. Al momento il titolo è in fase di lavorazione, ed ancora non ci è stato possibile visionarne una versione; speriamo di poterci mettere le mani al più presto.
Nel complesso, la piacevole visita agli studi di Madrid ha fatto luce su un settore messo un po’ in ombra in questi anni di folle crescita e di strapotere delle majors, ma gli ottimi numeri che FX ha fatto e continua a fare, pur limitandosi al solo mercato italo-spagnolo, confermano che la pubblicità non è tutto, e che nel mondo dei videogames (fortunatamente) c’è ampio spazio anche per mercati paralleli.
Passiamo ora all’analisi di Worldshift, un titolo che è stato in grado di riservare un buon numero di sorprese, a conferma che il team di FX è composto di persone capaci, d’esperienza, e soprattutto innamorate del loro lavoro.

Worldshift
La componente narrativa alla base del gioco si sviluppa in maniera piuttosto classica: un immenso monolite venuto dallo spazio profondo impatta col nostro pianeta, cancellando in pochi istanti migliaia di anni di evoluzione; la terribile epidemia che si scatena in seguito alla catastrofe divide le forme di vita restanti tra umani, mutanti ed il classico terzo incomodo, una razza aliena delle cui origini non si sa nulla. L’accaparramento delle risorse necessario per la sopravvivenza diventa motivo di continui scontri tra le fazioni, che sfoceranno in una vera e propria guerra. Al giocatore non resta che scegliere da che parte schierarsi, e decidere il destino della propria fazione.

Worldshift potrebbe passare ad una prima occhiata per uno dei tanti strategici in tempo reale presenti oggi sugli scaffali, ma è bene non farsi ingannare.
Esso è il frutto di una miscela di elementi tipici degli RTS alla Warhammer: Mark of Chaos, dove la raccolta delle risorse è completamente bypassata in favore di un gameplay più votato all’azione immediata, e di peculiarità tipiche dei MMORPG.
Se tale concept può inizialmente sembrare strano, una volta messe le mani sul gioco tutto diventa immediatamente chiaro.
La struttura offre tre modalità di gioco ben distinte, eppure collegate tra loro da una solida piattaforma: il menu principale ci introduce ad una campagna singolo giocatore, che vanta una propria storia con 18 missioni intervallate da video in computer grafica, una modalità di gioco cooperativo, ed infine la possibilità di sfidarsi in duelli.
Ciò che tiene insieme il tutto è la possiblità, tramite la campagna single player, di guadagnare o scovare sul territorio oggetti ed abilità con cui personalizzare e potenziare una squadra d’elite, da utilizzarsi in multiplayer. In questo modo affrontare la campagna, oltre a costituire un’esperienza completa e godibile, ed essere di fatto una “palestra” per il multiplayer, diventa un passaggio necessario per scendere poi in campo nelle arene. Il giocatore è dunque motivato a sperimentare secondo una naturale curva d’apprendimento le varie possibilità che il titolo offre, senza per questo trovarsi oppresso da un sistema a compartimenti stagni.
L’ampio ventaglio di personalizzazioni fa sì che non ci possano essere due giocatori uguali: ognuno modellerà la propria squadra in base al proprio stile di gioco ed alle proprie esigenze.
La modalità cooperativa permette di unirsi ad un massimo di due compagni ed affrontare insieme epiche bossfight dislocate su 8 mappe appositamente concepite.
In questa modalità emergono alcune meccaniche di gioco ereditate dai MMORPG, come ad esempio la classica struttura tank, healers e damage dealers, dove un giocatore si preoccuperà di mantenere l’attenzione del boss su di sé mentre gli altri due si occuperanno rispettivamente di curare e fare danno.
La modalità competitiva si basa sui duelli, da due fino a sei giocatori; questi sono gli unici frangenti in cui la raccolta di risorse diventa necessaria per sviluppare le truppe sul campo.

Sul campo
Muovendo i primi passi sul campo si avverte un senso di immediatezza: si inizia da subito a guidare le proprie truppe in battaglia, senza passare per lunghe fasi preparatorie; obiettivi chiari e facilmente individuabili permettono di calarsi subito nel vivo dell’azione. Il mouse è come sempre protagonista assoluto, e permette con pochi click di disporre e guidare le truppe.
Le unità eroiche, fondamentali in battaglia grazie alle loro abilità speciali, godono di speciali hotbar tramite le quali è possibile attivare le singole skill. Il numero di unità selezionabili non è mai eccessivo, con una conseguente semplificazione della strategia alla base: invece di trovarci alla guida di immensi eserciti difficilmente gestibili, saremo invitati a muovere l’esercito in più momenti, con diverse passate di mouse. Ciò facilita e rende più naturale la disposizione strategica delle truppe sul campo. Le mappe nella modalità singolo giocatore sono ben sviluppate, ampie quanto basta, e spesso impreziosite da percorsi alternativi. Ad essere talvota ripetitivi, soprattutto avvicinandosi all'epilogo, sono gli obiettivi delle missioni, ma a tenere alta la motivazione ci pensano fortunatamente le reward per il multiplayer.
Per quanto riguarda invece la modalità cooperativa, essa prevede un algoritmo di generazione casuale delle mappe; per quanto esso contribuisca a fare di ogni scontro un'esperienza sempre nuova, la cura nella disposizione ragionata dei nemici riscontrabile nella modalità singolo giocatore viene purtroppo meno.

Comparto tecnico
Worldshift è in grado di creare un impatto visivo decisamente piacevole. Il design deve sicuramente molto allo stile di Blizzard, da Starcraft sino a Warcraft, ma tutto è reinterpretato con un’eleganza ed una semplicità che permettono di apprezzare l’ispirazione, piuttosto che denigrarla. Il livello di dettaglio delle singole unità è discreto ma non eccezionale, mentre davvero ottima è la resa dei molti terreni e della vegetazione. L’unico neo rimangono le animazioni, spesso un po’ carenti e dal look fittizio.
Le basse risorse di sistema permetteranno grosso modo a chiunque di godersi Worldshift, senza scatti e con una resa grafica sempre di tutto rispetto.
Il lavoro svolto sui video in computer grafica è notevole, buoni i modelli e le animazioni, discreta la regia. Davvero degne di nota sono invece le musiche, accomunate da un genere in stile classica trionfale, gestite da un apposito algoritmo che provvede ad alzarne il volume nei momenti più concitati degli scontri: effetto cinematografico garantito. La localizzazione in italiano, dai menu, al manuale sino al doppiaggio non presenta sbavature.
La particolare formula alla base di Worldshift prevede che si sia sempre connessi al server principale, su cui risiedono tutti i dati di gioco relativi al nostro account, dai salvataggi agli oggetti conquistati. Dalla connessione persistente si traggono diversi benefici: in primis, non importa da quale computer loggheremo, la nostra partita sarà sempre disponibile da dove l’abbiamo lasciata. Inoltre avremo sempre a disposizione le chat globali, anche durante partite singolo giocatore; esse ci permetteranno in qualunque momento di metterci in contatto con il resto dei giocatori sparsi per il mondo, ed organizzare partite multiplayer in tempo reale. L’elemento community è ulteriormente supportato dalla possibilità di creare clan, liste di amici e canali privati di chat.
La natura online del gioco permette inoltre il rilascio di aggiornamenti e patch durante il gioco, come visto ad esempio in Guild Wars: oltre ad un supporto tempestivo tramite patch, FX Interactive aggiornerà il gioco con modalità ed elementi aggiuntivi gratuiti, che andranno ad aumentare la già corposa offerta del pack originale.
Fx non lascia nulla al caso, nemmeno l’installazione: con Worldshift viene introdotto un’installer con elementi flash, che trasforma un potenziale momento morto in un’occasione per guardare video introduttivi e tutorial dedicati al gioco ed eventualmente ad altre future uscite.
Questa piattaforma viene costantemente aggiornata, ed accomunerà tutte le future release della software house.

Multiplayer
Modalità cooperativa fino a 3 giocatori.
Modalità competitiva da 2 a 6 giocatori.

Hardware
Requisiti:

Windows XP/Vista
Pentium IV 2 GHz
512 Mb di memoria RAM
3 Gb di spazio libero sull'hard disk
Scheda video 128 Mb
DirectX 9.0c
Lettore DVD-ROM
Scheda audio

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