Recensione Assassin's Creed Director's Cut
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Recensione Assassin's Creed Director's Cut
[pc] A sei mesi dal successo riscosso sulle console di nuova generazione, Assassin’s Creed fa capolino anche su PC, per l’occasione rinvigorito con una Director’s Cut Edition, forte di quattro nuove modalità di raccolta degli indizi.
Per quanto i controlli tramite mouse e tastiera si rivelino fin da subito poco adatti a padroneggiare la notevole fisicità di Altair, l’utilizzo quasi obbligato di un gamepad permetterà anche ai possessori di PC di immergersi in quel medesimo mondo incredibilmente vivo e dinamico che finì per incantare tutto il mondo videoludico.
Bello impossibile
Le tre città esplorabili, Gerusalemme, Damasco ed Acri, sono le vere protagoniste del gioco, e le parole difficilmente bastano a spiegare quanto vive e realistiche esse appaiano al giocatore. Centinaia di passanti per le strade, tra mendicanti, ricchi mercanti, nobili, portatrici di giare ed oratori; possibilità di scalare ogni superficie, ed elevarsi per godere di viste favolose; ed ancora mercatini, piazze, fontane, cattedrali, viuzze, il tutto ricostruito con un livello di dettaglio ed un realismo storico incredibili.
Tutto ciò che su Xbox 360 e Playstation 3 sembrava splendido e perfetto, su PC è addirittura meglio.
Il livello di definizione delle textures è rimasto pressochè inalterato, ma grazie alla migliore qualità di filtraggio delle odierne schede grafiche disponibili per PC, il risultato finale risulta nel complesso superiore soprattutto rispetto alla versione PS3, mentre sostanzialmente simile alla controparte per 360 (se si esclude appunto, la maggior risoluzione a video disponibile per PC). Come era prevedibile, per gustarsi il titolo al massimo delle possibilità offerte dall'engine, il gioco richede una componentistica hardware da record; la base da cui si parte è un sistema dual core, ma per poter godere appieno dello splendore grafico di Assassin’s Creed occorreranno un ampio quantitativo di RAM ed una scheda grafica high-end.
Con tale dotazione il gioco scorrerà fluido, ed i rallentamenti saranno talmente sporadici da passare quasi inosservati. Ci è sembrato migliorato anche il comparto audio, che riesce ora a riprodurre perfettamente la cacofonia prodotta dalle affolate città, con un’equalizzazione ed una definizione davvero soprendenti.
Le animazioni create per Altair lasciano a bocca aperta: dalla camminata, alla scalata, al combattimento l’asashin si muove con la grazia e la ferocia di un felino, facendo anche dell’azione più semplice un piacere per gli occhi. Purtroppo questo state of the art è dedicato solamente al protagonista: gli NPC, per quanto animati discretamente, sfigurano a confronto, contribuendo nondimeno a sottolinearne l’assoluta superiorità fisica.
La storia che muove il tutto è ben più articolata di quanto ci si potrebbe aspettare. Per non rovinare la sorpresa al popolo del PC, ci limiteremo a dirvi che Altair non è l’unico personaggio che avremo occasione di impersonare, e le Crociate non saranno l’unico periodo storico toccato dall’inconsueto plot.
A killer’s tale
Nei panni di un giovane assassino a contratto, membro di una confraternita di nostri pari, il nostro compito è quello di eliminare di volta in volta personaggi “scomodi”, al fine di preservare la pace.
In seguito all’ennesima insubordinazione, dovuta al nostro carattere poco ligio ai dettami dell’ordine, ci ritroveremo degradati e privati di buona parte del nostro equipaggiamento. Per recuperare il rango e l’onore la confraternita ci commissionerà nove assassinii di personaggi chiave; ogni incarico prevede una fase di preparazione, e la cura che vi riporremo sarà direttamente proporzionale ai vantaggi di cui godremo al momento dell’esecuzione.
Giunti nella città in cui si trova la potenziale vittima, dovremo preoccuparci di raggiungere quanti più punti panoramici possibile; essi, segnati sulla mappa, sbloccheranno via via delle tipologie d’indagine che potremo compiere per raccogliere utili informazioni sul bersaglio. Vi sarà ad esempio da borseggiare qualcuno, origliare una conversazione, intimidire un malcapitato per estorcere informazioni; questa Director’s Cut Edition aggiunge al carnet altre 4 modalità d’indagine, a dire il vero un po’ più dinamiche delle precedenti, ma troppo legate ad eventi vistosamente scriptati, che tendono a fare a pugni con la struttura aperta e libera che caratterizza il gioco. Effettuate una o due indagini, saremo pronti per recarci al distaccamento locale della confraternita e ricevere il via libera per l’esecuzione; è consigliabile tuttavia portare a termine tutte le indagini a disposizione, assicurandoci così di avere ogni vantaggio possibile sul nemico quando la situazione inizierà a scottare.
Ottenuto il via libera, procederemo ad eliminare il bersaglio; anche qui la libertà d’azione è totale, e starà solo a voi decidere se cimentarvi in un assassinio pulito o trasformarlo in una battaglia campale. E’ in questi momenti dove Assassin’s Creed riesce a dare il meglio di sé, dove la finzione si avvicina alla reltà, dandoci la palpabile sensazione di far parte di un mondo dalle infinite possibilità, che si muove e reagisce alle nostre azioni.
Le armi a nostra disposizione saranno quattro: la famigerata lama nascosta nella manica, adatta ad assassinii improvvisi e silenziosi, due spade una lunga ed una corta, e delle lame da lancio. Il combattimento con le spade è basato in larga parte sulle contromosse, da attivare con il giusto tempismo quando un nemico prepara un fendente. Esse ci permetteranno di tenere a bada anche gruppi di nemici molto numerosi, i quali peraltro attaccheranno sempre solo uno per volta, facilitandoci il compito.
Nonostante le scelte poco realistiche, una volta entrati nell’ottica le fasi di combattimento sapranno divertirvi ed appagarvi, soprattutto se imparerete a sfruttare l’ambiente introno a voi a vostro vantaggio.
Repetita iuvant…?
Fatto il nostro dovere, non ci resterà che rientrare alla base, ottenere equipaggiamento e potenziamenti come ricompensa, e procedere verso la prossima vittima. Le uniche varianti al gameplay saranno dare aiuto a cittadini imprigionati dalle guardie, in cambio di elementi di mimetizzazione per i nostri incarichi, oppure la raccolta delle molte tipologie di bandiere disseminate negli angoli più impensabili delle tre città. E’ proprio in questa limitatezza che si annida il difetto più grosso di questa mirabile produzione: aprire al giocatore le porte di un mondo vastissimo, realistico e dinamico per poi fargli ripetere ad oltranza le stesse identiche azioni è un controsenso, che ha diviso critica e pubblico al tempo del rilascio su console.
La falla è evidente ed innegabile, e molto è stato già detto al riguardo. Tra chi ha osannato questo titolo, e chi l’ha denigrato, preferiamo porci nel mezzo: la ripetitività è innegabile, ma ciononostante non si può dire che Assassin’s Creed non sia ingrado di far provare delle emozioni, di appassionare, in sostanza, di intrattenere efficacemente. Una maggiore varietà d’azione ne avrebbe fatto il capolavoro definitivo, ma così com’è rimane comunque un’esperienza da provare assolutamente.
Questa versione PC, al di là delle aggiunte scarne e poco contestualizzate, si rivela un ottimo porting, che riesce ad utilizzare tutta la potenza degli odierni PC per regalare una dettaglio grafico senza precedenti.
Il sistema di controllo tramite mouse e tastiera è assolutamente da evitare, e dispiace che la possibilità di utilizzare i controller di Xbox 360 su PC non sia stata sfruttata a pieno mantenendo lo stesso layout dei tasti.
Multiplayer
Assente
Hardware
Requisit minimi
Processore: Intel Pentium D 2.6 GHz o AMD Athlon 64 X2 3800+
RAM: 2 GB
Scheda video: 256 MB DirectX 10.0 o DirectX 9.0 con Shader 3.0
Scheda audio: DirectX 9.0 or 10.0 compliant sound card
Spazio su HD: 12GB
Requisiti consigliati
Processore: Intel Core 2 Duo 2.2 GHz o AMD Athlon 64 X2 4400+
RAM: 3GB
Scheda Video: 512 MB con Shader 3.0
Scheda Audio: scheda audio 5.1
DirectX 10.0
Per quanto i controlli tramite mouse e tastiera si rivelino fin da subito poco adatti a padroneggiare la notevole fisicità di Altair, l’utilizzo quasi obbligato di un gamepad permetterà anche ai possessori di PC di immergersi in quel medesimo mondo incredibilmente vivo e dinamico che finì per incantare tutto il mondo videoludico.
Bello impossibile
Le tre città esplorabili, Gerusalemme, Damasco ed Acri, sono le vere protagoniste del gioco, e le parole difficilmente bastano a spiegare quanto vive e realistiche esse appaiano al giocatore. Centinaia di passanti per le strade, tra mendicanti, ricchi mercanti, nobili, portatrici di giare ed oratori; possibilità di scalare ogni superficie, ed elevarsi per godere di viste favolose; ed ancora mercatini, piazze, fontane, cattedrali, viuzze, il tutto ricostruito con un livello di dettaglio ed un realismo storico incredibili.
Tutto ciò che su Xbox 360 e Playstation 3 sembrava splendido e perfetto, su PC è addirittura meglio.
Il livello di definizione delle textures è rimasto pressochè inalterato, ma grazie alla migliore qualità di filtraggio delle odierne schede grafiche disponibili per PC, il risultato finale risulta nel complesso superiore soprattutto rispetto alla versione PS3, mentre sostanzialmente simile alla controparte per 360 (se si esclude appunto, la maggior risoluzione a video disponibile per PC). Come era prevedibile, per gustarsi il titolo al massimo delle possibilità offerte dall'engine, il gioco richede una componentistica hardware da record; la base da cui si parte è un sistema dual core, ma per poter godere appieno dello splendore grafico di Assassin’s Creed occorreranno un ampio quantitativo di RAM ed una scheda grafica high-end.
Con tale dotazione il gioco scorrerà fluido, ed i rallentamenti saranno talmente sporadici da passare quasi inosservati. Ci è sembrato migliorato anche il comparto audio, che riesce ora a riprodurre perfettamente la cacofonia prodotta dalle affolate città, con un’equalizzazione ed una definizione davvero soprendenti.
Le animazioni create per Altair lasciano a bocca aperta: dalla camminata, alla scalata, al combattimento l’asashin si muove con la grazia e la ferocia di un felino, facendo anche dell’azione più semplice un piacere per gli occhi. Purtroppo questo state of the art è dedicato solamente al protagonista: gli NPC, per quanto animati discretamente, sfigurano a confronto, contribuendo nondimeno a sottolinearne l’assoluta superiorità fisica.
La storia che muove il tutto è ben più articolata di quanto ci si potrebbe aspettare. Per non rovinare la sorpresa al popolo del PC, ci limiteremo a dirvi che Altair non è l’unico personaggio che avremo occasione di impersonare, e le Crociate non saranno l’unico periodo storico toccato dall’inconsueto plot.
A killer’s tale
Nei panni di un giovane assassino a contratto, membro di una confraternita di nostri pari, il nostro compito è quello di eliminare di volta in volta personaggi “scomodi”, al fine di preservare la pace.
In seguito all’ennesima insubordinazione, dovuta al nostro carattere poco ligio ai dettami dell’ordine, ci ritroveremo degradati e privati di buona parte del nostro equipaggiamento. Per recuperare il rango e l’onore la confraternita ci commissionerà nove assassinii di personaggi chiave; ogni incarico prevede una fase di preparazione, e la cura che vi riporremo sarà direttamente proporzionale ai vantaggi di cui godremo al momento dell’esecuzione.
Giunti nella città in cui si trova la potenziale vittima, dovremo preoccuparci di raggiungere quanti più punti panoramici possibile; essi, segnati sulla mappa, sbloccheranno via via delle tipologie d’indagine che potremo compiere per raccogliere utili informazioni sul bersaglio. Vi sarà ad esempio da borseggiare qualcuno, origliare una conversazione, intimidire un malcapitato per estorcere informazioni; questa Director’s Cut Edition aggiunge al carnet altre 4 modalità d’indagine, a dire il vero un po’ più dinamiche delle precedenti, ma troppo legate ad eventi vistosamente scriptati, che tendono a fare a pugni con la struttura aperta e libera che caratterizza il gioco. Effettuate una o due indagini, saremo pronti per recarci al distaccamento locale della confraternita e ricevere il via libera per l’esecuzione; è consigliabile tuttavia portare a termine tutte le indagini a disposizione, assicurandoci così di avere ogni vantaggio possibile sul nemico quando la situazione inizierà a scottare.
Ottenuto il via libera, procederemo ad eliminare il bersaglio; anche qui la libertà d’azione è totale, e starà solo a voi decidere se cimentarvi in un assassinio pulito o trasformarlo in una battaglia campale. E’ in questi momenti dove Assassin’s Creed riesce a dare il meglio di sé, dove la finzione si avvicina alla reltà, dandoci la palpabile sensazione di far parte di un mondo dalle infinite possibilità, che si muove e reagisce alle nostre azioni.
Le armi a nostra disposizione saranno quattro: la famigerata lama nascosta nella manica, adatta ad assassinii improvvisi e silenziosi, due spade una lunga ed una corta, e delle lame da lancio. Il combattimento con le spade è basato in larga parte sulle contromosse, da attivare con il giusto tempismo quando un nemico prepara un fendente. Esse ci permetteranno di tenere a bada anche gruppi di nemici molto numerosi, i quali peraltro attaccheranno sempre solo uno per volta, facilitandoci il compito.
Nonostante le scelte poco realistiche, una volta entrati nell’ottica le fasi di combattimento sapranno divertirvi ed appagarvi, soprattutto se imparerete a sfruttare l’ambiente introno a voi a vostro vantaggio.
Repetita iuvant…?
Fatto il nostro dovere, non ci resterà che rientrare alla base, ottenere equipaggiamento e potenziamenti come ricompensa, e procedere verso la prossima vittima. Le uniche varianti al gameplay saranno dare aiuto a cittadini imprigionati dalle guardie, in cambio di elementi di mimetizzazione per i nostri incarichi, oppure la raccolta delle molte tipologie di bandiere disseminate negli angoli più impensabili delle tre città. E’ proprio in questa limitatezza che si annida il difetto più grosso di questa mirabile produzione: aprire al giocatore le porte di un mondo vastissimo, realistico e dinamico per poi fargli ripetere ad oltranza le stesse identiche azioni è un controsenso, che ha diviso critica e pubblico al tempo del rilascio su console.
La falla è evidente ed innegabile, e molto è stato già detto al riguardo. Tra chi ha osannato questo titolo, e chi l’ha denigrato, preferiamo porci nel mezzo: la ripetitività è innegabile, ma ciononostante non si può dire che Assassin’s Creed non sia ingrado di far provare delle emozioni, di appassionare, in sostanza, di intrattenere efficacemente. Una maggiore varietà d’azione ne avrebbe fatto il capolavoro definitivo, ma così com’è rimane comunque un’esperienza da provare assolutamente.
Questa versione PC, al di là delle aggiunte scarne e poco contestualizzate, si rivela un ottimo porting, che riesce ad utilizzare tutta la potenza degli odierni PC per regalare una dettaglio grafico senza precedenti.
Il sistema di controllo tramite mouse e tastiera è assolutamente da evitare, e dispiace che la possibilità di utilizzare i controller di Xbox 360 su PC non sia stata sfruttata a pieno mantenendo lo stesso layout dei tasti.
Multiplayer
Assente
Hardware
Requisit minimi
Processore: Intel Pentium D 2.6 GHz o AMD Athlon 64 X2 3800+
RAM: 2 GB
Scheda video: 256 MB DirectX 10.0 o DirectX 9.0 con Shader 3.0
Scheda audio: DirectX 9.0 or 10.0 compliant sound card
Spazio su HD: 12GB
Requisiti consigliati
Processore: Intel Core 2 Duo 2.2 GHz o AMD Athlon 64 X2 4400+
RAM: 3GB
Scheda Video: 512 MB con Shader 3.0
Scheda Audio: scheda audio 5.1
DirectX 10.0
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