Recensione Burnout Paradise
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Recensione Burnout Paradise
[x360] La serie di Burnout negli ultimi anni si è ritagliata uno spazio importante nel mondo dei giochi di guida, grazie ad un gameplay immediato e ai spettacolari incidenti che l'hanno resa famosa tra i videogiocatori e ne hanno fatto la fortuna in termini di vendite.
Rispetto ai vari Gran Turismo e Toca, Burnout propone uno stile di gioco molto più arcade ma non per questo meno accattivante. Correre a velocità folli in mezzo alla strada, sorpassando veicoli ignari di tutto, ha il suo fascino, se poi aggiungete a questo i superlativi incidenti a cui si può assistere, è facile capire il segreto di tanto successo.
Quest’anno Criterion ha presentato un nuovo episodio, con alcuni cambiamenti coraggiosi, di cui in effetti si iniziava a sentire il bisogno… benvenuti a Burnout Paradise.
Il gioco inizia con la presentazione da parte della voce che ci accompagnerà durante tutta la nostra avventura di Paradise city, il paradiso dei piloti di Burnout. La città si estende dagli incroci di Downtown Paradise alle tortuose strade di White Mountaine. Ognuna delle 120 gare a nostra disposizione si concluderà in uno degli 8 luoghi principali della città suddivisi in: Country Club, Coast Guard Group, Water Front Plaza, Wildcats Baseball Stadium, Naval Yard, Lone Stallon Ranch, Wind Farm e il Crystal Summit Observator.
All’inizio avremo a disposizione una patente provvisoria e, vincendo le gare che ci verranno proposte, aumenteremo i nostri punti e saliremo di livello. Una volta ottenuta la nostra prima auto dallo sfasciacarrozze, l’equivalente del concessionario, dobbiamo cercare un meccanico per metterla a punto, un benzinaio per caricare il NOS e un carrozziere per cambiargli il colore. Fin da subito saremo calati nello spirito free roaming che contraddistingue il titolo e sperimenteremo la sua impronta spiccatamente arcade: per effettuare le operazioni appena descritte, una volta trovato e raggiunto il nostro obbiettivo sulla mappa in basso a destra, non ci resterà che passarci sopra e l’auto verrà magicamente sistemata, verniciata o ricaricata del NOS. In Burnout Paradise non vi sono menù nei quali perder tempo a mettere a punto il veicolo, l’obbiettivo del gioco è correre più veloce degli altri e distruggere il più possibile. Girare alla scoperta della città permette di sbloccare i 60 premi Paradise tra cui i più divertenti: "Yatta", quando riusciremo a rubare una macchina a un nostro avversario oppure "Furia Perfetta", quando eseguiremo più takedown di fila o ancora "Lezioni di Volo" quando andremo ad eseguire dei Super Jump. Girovagare per Paradise city serivrà anche a trovare nuove scorciatoie che ci torneranno utili durante le gare.
Oltre al free roaming, il titolo presenta vari tipi di eventi che vanno dalla più classica Gara dove dovremo “semplicemente” spingere a fondo sull’acceleratore per arrivare primi, alla Prova Stunt dove dovremo effettuare il miglior punteggio facendo takedown, derapate, salti e altro ancora o anche la Furia Stradale, in cui il nostro obbiettivo sarà buttar fuori strada il maggior numero di avversari stando attenti a non esser eliminati a nostra volta. Infine abbiamo Uomo nel Mirino, in cui dovremo sopravvivere all'attacco di numerose macchine che cercheranno di distruggerci e Sfida Stradale Rovente, una prova a tempo con dei check point. Tutte queste gare si attivano in un modo non molto originale, infatti basterà effettuare un burnout tenedo premuto il freno e l’acceleratore insieme nelle vicinanze di un semaforo e accederemo direttamente alla gara da noi scelta. Un metodo simile era già stato utilizzato tempo fa in Need for Speed Underground 2.
Le auto a nostra disposizione sono in totale 75 (di cui distinte come modello sono solo 35), e riusciremo a conquistarle o vincendo un numero predefinito di eventi oppure quando ci sarà segnalato che in città c’è una macchina rivale in circolazione; in questo caso non dovremo far altro che cercarla, trovarla e distruggerla, dopodiche sarà disponibile nel nostro sfasciacarrozze di fiducia.
I modelli delle macchine sono ben realizzati anche se una maggior quantità di dettagli, soprattutto quando la nostra vettura è distrutta, non guasterebbe invece di vedere delle texture applicate sopra i modelli poligonali. Da sottolineare che il nostro bolide non si può modificare, ne a livello di tuning ne a livello di assetto, l’unica cosa possibile è distruggerla!
Lo stile di guida è molto arcade, la nostra vettura infatti, oltre ad essere molto instabile, effettuerà derapate ai limiti della fisica, salti talmente ampi che sembrerà di volare e spettacolari scontri con altre auto senza mai distruggersi completamente. Si potranno ingaggiare infatti sfide online con i nostri amici a chi riesce a distruggere di più il proprio mezzo senza però annientarlo totalmente, ciò accadrà solo quando perderemo una ruota. I ragazzi di Criterion le hanno pensate proprio tutte per farci divertire!
La città è ben strutturata non solo in ampiezza ma anche in altezza, infatti ci troveremo spesso, dopo aver effettuato un salto, a percorrere una strada alternativa proprio sopra quella da cui siamo arrivati. Le scorciatoie presenti sono davvero tante e ciò, unito agli obbiettivi extra quali cartelloni pubbilicitari e cancelli, non fanno che aumentare la longevità generale del gioco; potrà capitarvi infatti che mentre cercate di raggiungere una gara avvistate un salto allettante e vi fermerete a provarlo e riprovarlo finche non riuscirete ad eseguirlo.
Un occhio di riguardo va dato a uno degli aspetti che ha reso celebre questa serie: gli incidenti. Sia che vi scontriate con un avversario oppure con una qualunque vettura che circola pacificamente sulle strade di Paradise city, lo spettacolo è assicurato; si entra nella modalità slow motion che vi farà godere fin nei minimi dettagli l’accartocciarsi delle vetture, il tutto in bianco e nero per aumentare la tragicità dell’accaduto.
L’online presenta, come già preannuciato, una grande novità, ossia l’eliminazione delle lobbies, quelle sale di attesa nelle quali bisognava aspettare molto tempo prima di poter giocare. In Burnout Paradise il multiplayer online è accessibile direttamente dal gioco e fino ad un massimo di 8 amici potranno scorrazzare liberamente per tutta la città, il cosidetto Freeburn, oppure lanciarsi in Sfide classificate o meno. Tutto questo premendo durante il gioco semplicemente la freccia di destra del nostro controller; una grande comodità che rende il gioco ancora più immediato e divertente.
Per quanto riguarda la parte tecnica il titolo presenta una fluidità generale abbastanza buona e garantisce un’efficace sensazione di velocità. I dettagli sono curati, ad eccezione di alcune texture delle auto, i colori sono brillanti e ben distribuiti a parte il fuoco che esce dai tubi di scarico della vettura quando usiamo il NOS che sembra una macchia di colore. Il gioco è fluido e non presenta rallentamenti. Limitati gli effetti di aliasing.
Per concludere segnaliamo alcuni difetti, o meglio, delle mancanze; infatti non vi è un contachilometri per vedere la velocità della nostra vettura, questo accentua il carattere arcade del gioco. Inoltre altra pecca è la mancanza nella mappa di un’opzione che ci permetta di raggiungere i posti da noi voluti con più semplicità impostando la classica freccia.
La colonna sonora è molto hardcore con tracce che vanno dal pezzo hip hop più gettonato a quello punk e tutte le canzoni caricano il giocatore ad andare più veloce a commettere più incidenti.
Rispetto ai vari Gran Turismo e Toca, Burnout propone uno stile di gioco molto più arcade ma non per questo meno accattivante. Correre a velocità folli in mezzo alla strada, sorpassando veicoli ignari di tutto, ha il suo fascino, se poi aggiungete a questo i superlativi incidenti a cui si può assistere, è facile capire il segreto di tanto successo.
Quest’anno Criterion ha presentato un nuovo episodio, con alcuni cambiamenti coraggiosi, di cui in effetti si iniziava a sentire il bisogno… benvenuti a Burnout Paradise.
Il gioco inizia con la presentazione da parte della voce che ci accompagnerà durante tutta la nostra avventura di Paradise city, il paradiso dei piloti di Burnout. La città si estende dagli incroci di Downtown Paradise alle tortuose strade di White Mountaine. Ognuna delle 120 gare a nostra disposizione si concluderà in uno degli 8 luoghi principali della città suddivisi in: Country Club, Coast Guard Group, Water Front Plaza, Wildcats Baseball Stadium, Naval Yard, Lone Stallon Ranch, Wind Farm e il Crystal Summit Observator.
All’inizio avremo a disposizione una patente provvisoria e, vincendo le gare che ci verranno proposte, aumenteremo i nostri punti e saliremo di livello. Una volta ottenuta la nostra prima auto dallo sfasciacarrozze, l’equivalente del concessionario, dobbiamo cercare un meccanico per metterla a punto, un benzinaio per caricare il NOS e un carrozziere per cambiargli il colore. Fin da subito saremo calati nello spirito free roaming che contraddistingue il titolo e sperimenteremo la sua impronta spiccatamente arcade: per effettuare le operazioni appena descritte, una volta trovato e raggiunto il nostro obbiettivo sulla mappa in basso a destra, non ci resterà che passarci sopra e l’auto verrà magicamente sistemata, verniciata o ricaricata del NOS. In Burnout Paradise non vi sono menù nei quali perder tempo a mettere a punto il veicolo, l’obbiettivo del gioco è correre più veloce degli altri e distruggere il più possibile. Girare alla scoperta della città permette di sbloccare i 60 premi Paradise tra cui i più divertenti: "Yatta", quando riusciremo a rubare una macchina a un nostro avversario oppure "Furia Perfetta", quando eseguiremo più takedown di fila o ancora "Lezioni di Volo" quando andremo ad eseguire dei Super Jump. Girovagare per Paradise city serivrà anche a trovare nuove scorciatoie che ci torneranno utili durante le gare.
Oltre al free roaming, il titolo presenta vari tipi di eventi che vanno dalla più classica Gara dove dovremo “semplicemente” spingere a fondo sull’acceleratore per arrivare primi, alla Prova Stunt dove dovremo effettuare il miglior punteggio facendo takedown, derapate, salti e altro ancora o anche la Furia Stradale, in cui il nostro obbiettivo sarà buttar fuori strada il maggior numero di avversari stando attenti a non esser eliminati a nostra volta. Infine abbiamo Uomo nel Mirino, in cui dovremo sopravvivere all'attacco di numerose macchine che cercheranno di distruggerci e Sfida Stradale Rovente, una prova a tempo con dei check point. Tutte queste gare si attivano in un modo non molto originale, infatti basterà effettuare un burnout tenedo premuto il freno e l’acceleratore insieme nelle vicinanze di un semaforo e accederemo direttamente alla gara da noi scelta. Un metodo simile era già stato utilizzato tempo fa in Need for Speed Underground 2.
Le auto a nostra disposizione sono in totale 75 (di cui distinte come modello sono solo 35), e riusciremo a conquistarle o vincendo un numero predefinito di eventi oppure quando ci sarà segnalato che in città c’è una macchina rivale in circolazione; in questo caso non dovremo far altro che cercarla, trovarla e distruggerla, dopodiche sarà disponibile nel nostro sfasciacarrozze di fiducia.
I modelli delle macchine sono ben realizzati anche se una maggior quantità di dettagli, soprattutto quando la nostra vettura è distrutta, non guasterebbe invece di vedere delle texture applicate sopra i modelli poligonali. Da sottolineare che il nostro bolide non si può modificare, ne a livello di tuning ne a livello di assetto, l’unica cosa possibile è distruggerla!
Lo stile di guida è molto arcade, la nostra vettura infatti, oltre ad essere molto instabile, effettuerà derapate ai limiti della fisica, salti talmente ampi che sembrerà di volare e spettacolari scontri con altre auto senza mai distruggersi completamente. Si potranno ingaggiare infatti sfide online con i nostri amici a chi riesce a distruggere di più il proprio mezzo senza però annientarlo totalmente, ciò accadrà solo quando perderemo una ruota. I ragazzi di Criterion le hanno pensate proprio tutte per farci divertire!
La città è ben strutturata non solo in ampiezza ma anche in altezza, infatti ci troveremo spesso, dopo aver effettuato un salto, a percorrere una strada alternativa proprio sopra quella da cui siamo arrivati. Le scorciatoie presenti sono davvero tante e ciò, unito agli obbiettivi extra quali cartelloni pubbilicitari e cancelli, non fanno che aumentare la longevità generale del gioco; potrà capitarvi infatti che mentre cercate di raggiungere una gara avvistate un salto allettante e vi fermerete a provarlo e riprovarlo finche non riuscirete ad eseguirlo.
Un occhio di riguardo va dato a uno degli aspetti che ha reso celebre questa serie: gli incidenti. Sia che vi scontriate con un avversario oppure con una qualunque vettura che circola pacificamente sulle strade di Paradise city, lo spettacolo è assicurato; si entra nella modalità slow motion che vi farà godere fin nei minimi dettagli l’accartocciarsi delle vetture, il tutto in bianco e nero per aumentare la tragicità dell’accaduto.
L’online presenta, come già preannuciato, una grande novità, ossia l’eliminazione delle lobbies, quelle sale di attesa nelle quali bisognava aspettare molto tempo prima di poter giocare. In Burnout Paradise il multiplayer online è accessibile direttamente dal gioco e fino ad un massimo di 8 amici potranno scorrazzare liberamente per tutta la città, il cosidetto Freeburn, oppure lanciarsi in Sfide classificate o meno. Tutto questo premendo durante il gioco semplicemente la freccia di destra del nostro controller; una grande comodità che rende il gioco ancora più immediato e divertente.
Per quanto riguarda la parte tecnica il titolo presenta una fluidità generale abbastanza buona e garantisce un’efficace sensazione di velocità. I dettagli sono curati, ad eccezione di alcune texture delle auto, i colori sono brillanti e ben distribuiti a parte il fuoco che esce dai tubi di scarico della vettura quando usiamo il NOS che sembra una macchia di colore. Il gioco è fluido e non presenta rallentamenti. Limitati gli effetti di aliasing.
Per concludere segnaliamo alcuni difetti, o meglio, delle mancanze; infatti non vi è un contachilometri per vedere la velocità della nostra vettura, questo accentua il carattere arcade del gioco. Inoltre altra pecca è la mancanza nella mappa di un’opzione che ci permetta di raggiungere i posti da noi voluti con più semplicità impostando la classica freccia.
La colonna sonora è molto hardcore con tracce che vanno dal pezzo hip hop più gettonato a quello punk e tutte le canzoni caricano il giocatore ad andare più veloce a commettere più incidenti.
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